Uno dei concetti più difficili da far arrivare alle persone è quello della gratitudine: il concetto recita
PIÙ SARAI GRATO PER CIÒ CHE HAI E PIÙ OTTERRAI
L’obiezione ovvia che mi viene fatta subito è: MA IO NON HO NIENTE!
NON È VERO! È UNA QUESTIONE DI SGUARDO!
Questo ci accade perché guardiamo tutto nell’OTTICA DELLA MANCANZA. Siamo abituati a guardare CIÒ CHE NON C’È, quello che manca al nostro benessere. Crediamo che il benessere ci debba arrivare dall’ottenere cose, dal raggiungere obiettivi a cui vincolare la felicità, e quei traguardi vengono considerati conditio sine qua non per raggiungerla.
Ma a questo punto ci sfugge un concetto basilare, ancora estraneo ai più:
I NOSTRI PENSIERI CREANO LA NOSTRA REALTA’.
Come? Mandando energie vibratorie negative al nostro campo personale. Che a sua volta, come in un circolo vizioso, attira altra negatività. Se quindi
· indugi continuamente a pensare che non hai la casa di proprietà e paghi ancora un affitto a 40 anni;
· che hai 45 anni e non hai ancora un partener fisso;
· che il tuo conto in banca è scarno e sufficiente a malapena a sbarcare il lunario
e così via, stai pur certo che l’Universo (o Dio, per chi è credente, o chiamiamo come vogliamo quell’energia che tutto muove e crea) non ci darà proprio un bel niente.
E a cosa devo guardare allora se non ho niente?
Cominciare a direzionare lo sguardo dalla parte giusta. Credi di non avere niente perché guardi a quello che ti manca e non a quello che hai.
Ti risulta forse che focalizzarti sulla mancanza abia per ora aumentato il tuo benessere? Che ti abbia dato più potere? Più abbondanza? NO!
Se vuoi affrontare la tua vita con un atteggiamento diverso, ma non sai da dove iniziare, comincia con il fare il contrario di quanto fatto fino a questo momento! E’ già un inizio. In un recente libro in lingua inglese pubblicato dal Dott. Robert A. Emmons (Thanks!: How Practicing Gratitude Can Make You Happier), sono stati raccolti i più recenti studi sulla gratitudine e sugli effetti tangibili che questa emozione ha sul nostro umore e sulla nostra felicità di lungo termine. Leggilo e vedrai quante cose scoprirai!
Tu ricevi doni ogni giorno ma non li vedi e quindi non ringrazi. Se tu ricevessi un regalo, e tu non esprimessi nessun tipo di ringraziamento per questo, pensi che chi ti ha fatto il regalo vorrebbe fartene un altro? Quando poi siamo noi stessi che facciamo un regalo, ci fa piacere ricevere un segno di riconoscenza, se non altro per essere certi che il regalo è effettivamente arrivato all’altra persona. È importante coltivare un atteggiamento mentale di gratitudine se vogliamo mantenere aperto il canale attraverso il quale la Legge dell’Attrazione ci fa avere tutti i nostri regali.
Durante il corso della giornata, ti fermi mai a notare tutti quei piccoli meravigliosi miracoli che accadono continuamente, o invece li dai per scontati? Comincia a notare e soprattutto ad apprezzare profondamente tutti quegli avvenimenti positivi, anche apparentemente banali, che ogni giorno ti arricchiscono la vita. Una serie di semafori tutti verdi, un parcheggio libero, sentire un amico di cui avevi perso i contatti. Ma non solo! Ringraziare per avere un letto su cui dormire, una colazione al mattino, un piatto di pasta a pranzo, dei vestiti da mettere.
cito a tal proposito una frase di Thomas Secker, Arcivescovo di Canterbury nel periodo 1758-1768: `”Colui che è grato per le cose banali godrà di molte cose importanti”.
Perchè essendo Grati si emette una vibrazione od energia di… Gratitudine, e si comunica al Creato/Universo/Tutto che si sta ricevendo ciò che si vuole, trasmettendo il messaggio: “dammene ancora”. E questo qualcosa è recapitato, sempre in dosi maggiori ed in migliore qualità. A ciò consegue una maggiore Gratitudine, e “regali” sempre più importanti. Se invece siamo sintonizzati sulla scarsità ne attireremo altrettanta. È inevitabile.
1. Si è incazzati perchè quello su cui si fantastica non lo si ha, e sembra irraggiungibile. Peggio, a volte ci si sentie addirittura perseguitati. Nella miscela negativa entra anche il terribile vizio di paragonarsi agli altri, ciò fa sentire ancora più uno schifo perchè, in paragone, si pensa essere stati ancora meno abili-fortunati ad ottenere quanto voluto.
2. Si è incazzati, ed ingrati, perchè non si valorizza il buono che si ha, che è capitato e che, costantemente, ci viene incontro. Il vecchio classico, per intenderci, dell’ uomo o della donna “stronzi” che, una volta lasciati, si rendono conto del vuoto che soffrono.
E allora cosa fare? Smettila di crogiolarti in ciò che non hai. Non ti serve ad altro che a stare peggio, a depotenziarti e attrarre altra mancanza. Piuttosto fai così: ogni giorno scrivi qualcosa di cui sei grato in quel giorno, od anche in quel dato periodo della tua vita.
Si può trattare sia di raggiungimenti “materiali” come un aumento paga, come di una piacevole ed intensa conversazione con un vecchio amico, che troppo a lungo si era rimandata, l’aver mangiato un buon piatto. E poi ringrazia: ringrazia perché hai anche solo 10 euro nel portafogli, un piatto di spaghetti sulla tavola, due parole scambiate con un amico. Verranno numerosi momenti in cui ti sembrerà di perdere tempo… od in cui ti sembrerà di doverti sforzare enormemente per abbozzare anche una mezza riga, ma devi persistere.
Quando mi sveglio, al mattino, la prima cosa che faccio, persino prima di aprire gli occhi, è ringraziare il mio letto, per avermi regalato una notte di sonno confortevole o del caldo e della comodità che mi ha dato. In un mese ringrazio almeno 50 persone, luoghi, esperienze della mia vita. Di sera, rivedo il giorno trascorso con tutte le benedizioni e le grandi/piccola cose per cui essere grata.
Lo so, lo so: stai pensando che queste sono solo cazzatete, che tu sarai felice solo dopo aver raggiunto i tuoi ambiziosi obiettivi, o solo dopo che si saranno verificate determinate condizioni nella tua vita (maggior stabilità finanziaria, una nuova relazione, un fisico perfetto, etc.).
La verità è che la gratitudine ci ricorda che possiamo essere felici adesso e che proprio facendo leva su queste emozioni positive possiamo raggiungere la vera felicità, quella che dura e che non è influenzata dagli accadimenti della vita
DOTT.SSA CHIARA PICA