Più sopra, quando ho parlato del “counseling psicosomatico” ho spiegato che serve a poco voler scacciare i sintomi che ci vengono a trovare, anche se è la nostra prima tentazione. Lo stesso vale per emozioni, stati d’animo, pensieri dolorosi e disturbanti. Tentare di scacciare questi vissuti non solo è inutile ma anche controproducente.

Tutto parte invece dall’accettazione delle emozioni negative che ci abitano, dal lasciarsi attraversare senza tentare di mandarle via e di combatterle. Ricordiamo che tutto ciò che tentiamo di combattere verrà rafforzato. L’accoglienza acritica è dunque l’unica arma che abbiamo a disposizione: guardare le emozioni passare come in un film, dicendoci solo “sento la rabbia che mi attraversa e non tento di scacciarla”, “sento l’insicurezza che mi viene a trovare e la lascio accomodare”.

Nella mindfulness si chiama Presenza Mentale Consapevole. Solo così potrò comprendere non solo che tutti i nostri stati d’animo sono passeggeri e che siamo noi a procrastinarli con il nostro lavorio mentale, ma con questa sorta di accettazione acritica, con questo sguardo privo di giudizi, possiamo anche comprendere cos’è che questi stati d’animo ci vengono a dire. Nulla viene mai a caso nella nostra vita, dobbiamo solo accoglierlo e così comprenderne il significato. Questo mi aiuta altresì a “disidentificarmi” dai miei pensieri, emozioni e stati d’animo, ovvero imparo a comprendere che “io non sono i miei vissuti”: essi mi attraversano ma non mi rappresentano.

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