Chi mi segue da tempo sa bene che io non faccio percorsi terapeuti bensì di evoluzione interiore. Ma cosa significa esattamente evolvere interiormente? Significa molte cose. Vediamole insieme.
Significa innanzitutto smettere affibbiare sempre la responsabilità di ciò che ci accade all’esterno. Non siamo più bambini bisognosi di supporto e sostegno e come tale la colpa dei nostri malesseri non può più per nessuna ragione essere posta sopra altri.
Finchè questo sarà fatto non sarà possibile riacquisire piena responsabilità della propria vita, perché sugli altri non possiamo avere alcun controllo. Finchè continueremo a fare questo saremo sempre schiavi passivi di eventi ed accadimenti su cui mai e poi mai potremo avere padronanza.
Smettere di essere bambini vuol dire altresì evitare di usare gli altri come stampelle e salvagente; ovvero smettere di ricercare il genitore sostitutivo nel partner, negli amici o in chiunque altro. Significa prendere atto che solo divenendo saldi e stabili sulle proprie gambe si potrà veramente crescere.
Evolvere interiormente significa anche smettere di dipendere dall’altrui approvazione: ciò implica smettere di temere il giudizio altrui, credere che esista un giusto/sbagliato in assoluto e tale per cui gli altri hanno sempre ragione e tu sempre torto. Significa smetterla di mettersi continuamente in dubbio solo perché una propria opinione viene criticata. Significa seguire un proprio stile in tutto, abbandonare le mode, le aspettative altrui; significa seguire il proprio sentiero e non quello tracciato da altri. Significa scegliere in TOTALE AUTONOMIA la propria strada e la propria direzione, ascoltando la propria bussola interiore invece che i desideri degli altri o del sociale. Significa abbandonare il “così fan tutti” e andare verso il “scelgo io e va bene così”.
Ma non finisce qui: evolvere interiormente significa anche smollare tutti i limiti dati da blocchi, paure, nonché condizionamenti, patti, voti, promesse, quasi sempre inconsapevoli, e sedimentate in noi dal contesto di vita e dalla famiglia d’origine. Come tale significa anche distaccarsi dal passato e smettere di raccontare sulla base di esso la propria storia. Prendere quindi atto che non siamo uno sterile e inerte prodotto del proprio passato ma che possiamo riscrivere la nostra storia sulla base di nuovi presupposti.
Significa anche lasciar andare questi pesi inutili: mania del controllo, su sé, sugli altri sugli eventi. Significa accettare che noi non abbiamo il controllo su un bel niente, che la vita segue un suo corso che ad un qualche livello è utile per la nostra evoluzione. Significa quindi accettare che ciò che accade ha sempre un senso e un insegnamento che dobbiamo far nostro. Significa accettare il fatto che non possiamo cambiare nessuno, che gli altri sono esseri indipendenti che non stanno al mondo per fare la nostra felicità. Ciò implica anche prendere atto che la felicità non deriva da altri, da cose esterne ma che è già dentro di sé. Significa lasciare quindi gli altri liberi di essere chi sono e liberarli dal compito di farci felici. E significa quindi anche, di conseguenza, imparare ad affidarsi a una SAGGEZZA SUPERIORE che sa da sola cosa è più giusto per il nostro massimo bene e quel che dobbiamo fare è allinearci ad essa con ogni parte del nostro essere. Significa altresì accogliere e accettare i cambiamenti della vita, che tutto si trasforma con o senza il nostro permesso; solo che senza diventa sempre più difficile. Significa abbandonare la nostra smania interventista di risolvere i problemi con la mente, di capire, di spiegare e piuttosto affidarsi a questo Sé Superiore che tutto sa e tutto conosce. Significa, in sostanza, divenire fluidi e malleabili come l’acqua che scorre, ma al tempo stesso ben radicati in sé stessi come una quercia che affonda le sue radici nelle profondità della terra.
Evolvere significa anche abbandonare i dictat, i doveri, gli autogiudizi, le autocritiche. Significa PERMETTERSI DI ESSERE, accogliere e accettare tutto di sé senza combatterlo farsi la guerra: emozioni, parti di sé, ombre, paure, dolore, disagi, sintomi e qualsiasi cosa che provenga dal nostro mondo interiore. Significa smettere di pretendere da sé stessi, lasciare andare ogni smania di perfezionismo e tornare a contattare il piacere, la leggerezza e la spensieratezza del proprio bambino interiore.
In sostanza, evolvere significa spogliarsi di qualsiasi vecchia identità, ruolo, personaggio che ci siamo cuciti addosso.
(dott.ssa Chiara Pica)