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Evoluzione Interiore Psicosomatica
La Logica del cambiamento
Nella logica dell’ EPP (Evoluzione Interiore Psicosomatica) ci sono dei pilastri fondamentali che andrò ad illustrare.
1.
La RESPONSABILITÀ PERSONALE del proprio cambiamento: l’artefice del tuo cambiamento sei tu è bene ricordarlo sempre. Siamo abituati dare la colpa agli altri, a ciò che ci accade ecc. Ma in questo modo restiamo impotenti di fronte a qualcosa che non possiamo cambiare. Invece dobbiamo innanzitutto sostituire il concetto di COLPA con quello di RESPONSABILITA’, che riconduce la persona a sentire di avere PADRONANZA di sé e della sua vita. In qualsiasi situazione abbiamo sempre la possibilità di scegliere ciò che è migliore per il nostro benessere: l’unica cosa che ce lo impedisce è il nostro sistema di credenze.
La colpa poi è un concetto negativo che ci fa autoaccusare e autogiudicare: la responsabilità ci rimette in mano quel POTERE insito in noi di cambiare noi stessi e la nostra vita
Quanto non ti prendi le tue responsabilità
rinunci alla tua libertà e al tuo potere,
nella misura in cui lo fai.
Tiberio Faraci
2.
3.
Il terzo pilastro è che LE NOSTRE CREDENZE CREANO LA NOSTRA REALTA’ e che quindi siamo responsabili al 100% di ciò che ci accade. Vediamo meglio: nel nostro spazio mentale albergano una serie di credenze su noi stessi, sugli altri e sul mondo.
Queste credenze generano un dialogo interno attraverso cui parliamo a noi stessi e agli altri. Queste parole poi diventano conseguentemente azioni e comportamenti.
Questo va a creare la cosiddetta “profezia che si autoavvera”, andando a confermare ulteriormente le nostre credenze mentali in un circolo che diventa vizioso.
Lo scopo di EFT e del percorso di Evoluzione Interiore Psicosomatica è quindi quello di “sprogrammare il programma”, andando a disinstallare questo software difettato e depotenziante che ci guida come un pilota automatico sempre nella stessa direzione anche se noi vogliamo fare una strada diversa. Come quei programmi che si attivano in background quando accendo il PC così in me agiscono silenziose ma inesorabili le mie credenze depotenzianti che mi conducono costantemente nelle stesse strade, negli stessi percorsi, ad agire gli stessi comportamenti, a incontrare lo stesso tipo di persone ecc.
Disinstallare il programma depotenziante e installarne uno potenziante è compito di EFT, ridandoci in questo modo il potere dell’AUTODETERMINAZIONE, della PADRONANZA DI SE’ e della capacità di essere CREATORE e ARTEFICE della tua vita.
Questo significa libertà da traumi, fobie, abusi, convinzioni limitanti, paure; significa dissolvere l’ansia che porta a prendere pastiglie, fumare, bere troppo alcool o depredare il frigorifero; significa libertà di esprimere se stessi con passione, allontanandosi da condizionamenti, aspettative esterne; significa sanare ferite del passato, accadimenti che non si sciolgono.
Questo perché con EFT:
- è possibile trattare un numero praticamente illimitato di problemi;
- a differenza dai metodi tradizionali, non bisogna raccontare nel dettaglio la storia della propria vita (e riviverne i momenti dolorosi) decine di volte;
- normalmente non ci si mettono anni, anzi a volte si ottengono benefici in poco tempo;
- i risultati ottenuti sono permanenti (se “sotto” al problema trattato non esistono altri “aspetti” che lo supportano che non sono stati trattati);
- Le parole possono focalizzare e manifestare l’intenzione di chi parla, anche se non ce ne accorgiamo diamo attivamente forma al nostro mondo con i nostri pensieri e credenze. In EFT questo antico concetto è compreso come principio chiave per il cambiamento. Pronunciando le frasi attiviamo il potere delle parole per produrre una variazione nelle rappresentazioni inadeguate con le quali siamo soliti definire la nostra realtà. Come risultato, la nostra energia vitale torna a fluire invece di essere congelata sotto forma d’immagini, suoni e sensazioni nella nostra memoria, insieme a corrispondenti emozioni, pensieri e sensazioni corporee disfunzionali.
“Ci sono sempre due scelte nella vita:
accettare
le condizioni in cui viviano o
assumersi la
responsabilità
di CAMBIARLE”
Denis Waitley
4.
Ma può bastare una tecnica, possono bastare degli esercizi per cambiare una situazione? NO.
Il quarto pilastro è quindi l’AZIONE.
Chi è l’unica persona che può cambiare davvero la mia vita? IO.
Chi è la persona che può dare valore al suo cambiamento? Ancora IO.
E chi è che può muoversi verso questo cambiamento? Sempre e comunque IO.
Chiunque vi aiuti, un coach, un counselor, uno psicologo ecc, a nulla varrà questo cambiamento se non vi muoverete in quella direzione. Io lavoro con le credenze delle persone, ma questo cambiamento va sempre e comunque accompagnato con l’azione. E se non sono in grado di trovare 15 minuti al giorno per usare una tecnica e fare esercizi che cambiano le mie credenze vuol dire che non sto dando sufficiente valore al mio cambiamento. Se non oso comportarmi in un modo diverso in quella situazione; se non mi azzardo a rispondere e dire la mia; se non provo mai a uscire dalla mia zona di comfort non potrà mai cambiare niente nella mia vita.
Nulla arriva gratis a chi non agisce; l’Universo non manda niente a chi non è disposto a divenire l’artefice del suo cambiamento.