IL MIGLIOR AUGURIO CHE POSSO FARVI PER IL NUOVO ANNO E’ QUESTO
non rimandate mai a domani quello che potete fare oggi. Quanti capodanni dovranno passare a dirsi “Avrei dovuto fare questo”, “Avrei dovuto liberarmi di quell’altro” ecc. Come vedete gli anni passano, e la vita non aspetta che noi decidiamo di uscire dalla nostra zona di comfort. Perciò non riempite la vostra vita di falsi obiettivi; la felicità vera non deriverà mai dal raggiungimento di obiettivi ma dal trovare sé stessi. Questo è l’unico buon proposito che dobbiamo avere per il 2023: avvicinarsi a sé stessi e smettere di fare….buoni propositi. L’unico proposito vero e reale che dobbiamo avere SEMPRE è ACCETTARCI PER CIO’ CHE SIAMO.
vi auguro perciò di dire tutto quello che per troppo tempo è rimasto dentro;
di trovare le passioni che vi accendono e vi fanno sentire vivi e abbandonare invece tutto ciò che è morto; tutte quelle cose, piccole o grandi, che non sono vincolate ad alcun fine se non la propria passione e che mentre le fate vi fanno perdere in esse
vi auguro di recuperare spazi e tempi personali che da troppo tempo abbiamo messo da parte, fagocitati da impegni, incombenze e doveri: abbandonate il senso del dovere, un cancro micidiale che uccide corpo e mente: l’unico dovere in questa terra è ritrovare il proprio seme originario;
e insieme ad esso gettate via il perfezionismo: che vi piaccia o no la perfezione non compete all’uomo e mai gli apparterrà, qualunque sforzo mai facciate.
E vi auguro anche di abbandonare qualunque attaccamento al giudizio degli altri: se volete essere schiavi quella è la strada giusta: dipendere dall’altrui giudizio vuol dire condannarsi alle catene e al non trovare mai sè stessi
vi auguro di passare più tempo possibile nella natura, perché essa è madre guaritrice e risanatrice di ferite: dalla natura veniamo e ad essa dobbiamo tornare: recuperiamo perciò ritmi e dimensioni naturali e come la natura impariamo a fluire e a mutare incessantemente;
vi auguro perciò di imparare da essa l’arte del cambiamento, perché, che vi sforziate o meno, tutto cambia, in voi e intorno a voi, con o senza il vostro permesso. Voi potete solo scegliere se accompagnare il cambiamento o combatterci contro;
vi auguro di abbandonare qualsiasi ruolo e personaggio in cui vi siete identificati e qualsiasi definizioni di sé: sono tutte gabbie esistenziali: la madre perfetta, la moglie prodiga, la figlia diligente, il lavoratore modello. Oppure l’ansioso, il depresso, il timido e l’insicuro, il malato. Questa è spazzatura da gettare via al primo secchio che incontrate. Non potrete mai trovare voi stessi se rimanete attaccati a tutto questo.
Vi auguro perciò di smettere di voler avere il controllo su voi stessi e sugli altri: noi non controlliamo niente, se non il timer del riscaldamento e la scadenza dell’ultima bolletta: tutto ciò che riguarda psiche e relazioni fa parte di uno spazio in eterno e incessante divenire che nessun coach, psicologo, counselor o che dir si voglia potrà mai insegnarvi a controllare.
E quindi, in ultimo, vi auguro di abbandonare ogni obiettivo al quale vincolate la vostra felicità: solo avendo abbandonato tutto ciò che credevate di sapere di voi stessi e del mondo approderete a quella che Martin Buber chiamava “santa insicurezza”, ovvero quel non sapere nulla né di sé stessi né del proprio futuro che è l’unico modo sensato per fare spazio al nuovo che deve arrivare.