L’Equinozio di primavera è l’inizio della metà luminosa, quando le ore di luce superano le ore di buio. E’ il primo giorno della primavera, la stagione della rinascita, associata presso varie culture a concetti come fertilità, resurrezione, inizio. E’ il momento in cui la Natura tutta reca un messaggio di rinnovamento e di risveglio, dopo le lunghe notti invernali. Ricordiamo anche che nella Roma antica, l’anno aveva inizio proprio nel mese di marzo, dedicato a Marte, padre dei gemelli fondatori della città.
L’Equinozio di Primavera segna proprio il momento dell’unione in un simbolismo cosmico, legato al risveglio della Natura; a ciò si ricollega il tema del matrimonio fra una divinità maschile, appartenente alla sfera solare, ed una femminile, legata alla Terra o alla luna. Il Dio Sole si accoppia, infatti, con la Giovane Dea Terra. In questo giorno venivano accesi dei fuochi rituali sulle colline e, secondo la tradizione, più a lungo rimanevano accesi, più fruttifera sarebbe stata la terra. In questo girono venivano, solitamente irrigati i campi, mentre i Druidi, sfruttando la corrispondenza perfetta tra ore solari e ore notturne, celebravano i loro Riti.
Per il primitivo raccoglitore e cacciatore la primavera portava gli uccelli a deporre le proprie uova e dunque ad avere un nuovo sostentamento dopo l’austerità dell’inverno.
E la nascita del mondo da un uovo cosmico è un’idea universalmente diffusa che veniva celebrata presso molte civiltà alla festa equinoziale di primavera, quando la natura risorge. Infatti in numerose mitologie un uovo primordiale, embrione e germe di vita, è il primo essere ad emergere dal Caos: è l'”Uovo del mondo” covato da una Grande Dea e dischiuso dal Dio Sole. Un mito dell’India narra che nella notte dei tempi tutto era immerso nelle tenebre e sepolto in un sonno profondo. L’Assoluto volle creare il cosmo dalla propria sostanza, così creò le acque e vi depose a galleggiare un uovo splendente il quale generò al proprio interno Brahma, il Creatore, che divise poi l’uovo stesso in due parti, formando la terra e il cielo.
Nel percorso spirituale è arrivato il momento di uscire definitivamente dall’immersione nei nostri spazi interiori e iniziare a relazionarsi nuovamente con l’altro e con il mondo. Ed è il momento più propizio per liberare energie creative. A livello spirituale inizia un lavoro di preparazione che porta alla grande purificazione, il cui scopo elettivo è di rimuovere gli angoli taglienti del dolore inconscio legato ai ricordi, opera di purificazione che si approfondisce ad ogni anno e che permette di liberarsi degli schemi di comportamento sbagliati e di ricostruirne dei nuovi. Il viaggio autunnale e invernale, con la sua discesa purificatrice nel regno delle tenebre, è servito a recuperare doni preziosi dalle nostre radici ancestrali. È il momento della rinascita, dei nuovi progetti, è il momento in cui è possibile realizzare quei sogni che sono nati nel periodo freddo. È un momento di pulizia e di rinnovamento, un momento per aprire le finestre e lasciare che il vento attraversi la nostra casa (anche quella interiore), ripulendola delle influenze prolungate dell’inverno. E’ inoltre il momento per la pulizia ed il rinnovamento della propria psiche e per portare equilibrio nella propria vita. Possiamo onorare tutto lo scuro ed il chiaro all’interno di noi stessi e della natura, riconoscendo che nessuno è superiore e ciascuno contribuisce all’integrità.
Come quindi la natura si sta risvegliando così anche noi adesso dobbiamo risvegliare noi stessi: dopo il riposo invernale, in cui come la natura si riposa sotto le nevi e il freddo, quel silenzio in cui tutto tace e in cui siamo entrati nei meandri di noi stessi esplorandone gli insondabili abissi, adesso ciò che prima è stato nella quiete si ridesta. È quindi il momento della rinascita, del rinnovamento interiore. I fiori sbocciano, gli uccelli cinguettano, le nevi si sciolgono e così la nostra vita prende nuova aria, cambia aspetto, si carica di energie vitali che, covate sotto i geli invernali, adesso si sciolgono e fluiscono dando vita a torrenti creativi. Si rinnovano i progetti, si fa pulizie di primavera non solo in casa ma anche dentro e fuori di noi: ci si libera di ciò che non ci occorre, dei fardelli, delle maschere, dei vecchi ruoli e sotto le nevi di un falso sé oramai morente ecco che sorgono nuovi aspetti di sé che non vedono l’ora di essere messi in gioco. Come l’uovo si schiude e dà vita nuova così il progetto di noi stessi matura e si schiude nelle sue energie trasformative. E così come notte e giorno si equivalgono, così come avvengono le nozze tra Sole (fuoro=energia trasformativa) e Terra (fecondità, abbondanza, rinascita), così noi impariamo ad accettare di essere non un solo Sé, non un solo ruolo, non un solo modo di essere, bensì che siamo multisfaccettati, complessi, ricchi, capaci di integrare ed equilibrare in noi i vari aspetti del nostro Sé. Non sottovalutiamo, dunque, questo momento così delicato: sappiamo di dover abbandonare i “vestiti” invernali, i cumuli pesanti che ci facevano restare ancorati alle nostre scuse, e di dover iniziare un nuovo percorso nella Luce e nella Gioia. Prima,però, è giusto dare un ultimo saluto all’Ombra che c’è al nostro fianco e darle una degna collocazione. Solo nell’Integrazione c’è Comprensione. La Comprensione di ogni nostro aspetto, di ogni nostra morte e di ogni nostra rinascita ci porta alla vera luce. La Luce dell’Integrità del Sé.
Del resto cosa facevano i popoli antichi a primavera? Digiuni e pulizie di casa, ossia operazioni e riti concreti ma al tempo stesso simbolici, capaci di depurare corpo e coscienza portandoli su un altro piano: il piano del Senza Tempo e dell’energia. Attraverso i rituali primaverili gli antichi si liberavano dalle scorie del passato affacciandosi sul nuovo.
Ecco quindi che questo tempo è assai propizio per tutto ciò che concerne l’avvicinarsi alla natura. Quindi passeggiare per campi e boschi osservando la sua rinascita, Circondarsi di fiori per ricordare la nostra appartenenza alla natura, se il tempo lo permette fare un picnic all’aperto immergendosi nella bellezza della natura, entrando in simbiosi con essa. Ma possiamo anche portare la natura in casa, cambiando le tappezzerie come le tende, usando colori pastello primaverili, mettendo composizioni floreali in varie stanze, essenze profumate primaverili, usando lenzuola e tovaglie a tema e mettendo candele color pastello in casa, magari profumate. Altra cosa simpatica è dipingere delle uova con i simboli del Sole e della Luna e metterle in un cestino in casa. Possiamo anche abbellire con coniglietti colorati.
Altra cosa a cui possiamo (e anzi dovremmo) dedicarci è il giardinaggio: approfittare per metter su qualche pianta, e pensando a cosa piantare di nuovo in giardino o nei vasi della terrazza e naturalmente alla cura e la conservazione delle piante già esistenti
È poi importante apportare altri sostanziali rinnovamenti esterni (ricordate che l’interiorità influenza l’esteriorità e viceversa) come svuotare i cassetti, eliminando tutto ciò che non serve e che fa ristagnare l’energia nella stanza. Aprire le finestre all’aria di primavera e gettar via le inutili cianfrusaglie.
Per dirla con le parole di Omraam Mikhaël Aïvanhov
DOTT.SSA CHIARA PICA