Purtroppo senza azione concreta siamo sempre claudicanti. A tal proposito è necessario citare la celebre frase di Einstein
“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”
E purtroppo è proprio così. Non insisterò mai abbastanza su quanto sia importante l’azione nel rinforzare le nuove credenze dentro di noi. Io posso anche fare tutto l’EFT e la riprogrammazione mentale del mondo. Ma se poi non AGISCO sulla base di quelle credenze che ho installato, i percorsi neuronali legati a quelle stesse credenze non si rafforzeranno mai abbastanza da divenire STABILI. Saranno instabili, fragili e alla prima difficoltà verranno giù. Se una credenza invece è accompagnata a un diverso comportamento, la reiterazione di questi comportamenti va a rinforzare quei percorsi neuronali che a loro volta genereranno nuove credenze in un circolo non più vizioso ma virtuoso. È proprio così che si generano nuove abitudini: attraverso la costruzione di nuovi percorsi neuronali RIPETUTI. Come? Pensiamo alle arterie stradali: io tendo a seguire quella strada per andare a lavoro perché è un’abitudine. È la strada più veloce e per me è naturale seguire quella. È una via tortuosa, piena di code, semafori, lavori in corso. Ma io continuo a seguire quella perché sono abituata così. Ma se un giorno mi venissero a dire che c’è una nuova strada più scorrevole e più veloce perché non provarla? Potrebbe essere una rivelazione scoprire che è più veloce e più scorrevole. All’inizio mi verrà naturale continuare a seguire quella strada già nota, ma via via che consapevolmente mi dirò di seguire l’altra ecco che col tempo essa diverrà una nuova abitudine acquisita. Col nostro sistema di credenze si genera lo stesso fenomeno: in modo automatico io sono abituata a seguire un determinato sistema di credenze (di solito acquisito dall’ambiente di vita) e determinate azioni. Queste vie preferenziali hanno un loro corrispettivo neuronale dal momento che ogni volta che pensiamo e agiamo in un certo modo andiamo ad attivare determinati percorsi neuronali. Ma se un giorno io scoprissi che esistono comportamenti diversi che posso attuare? Se inizio a metterli in atto non solo si modificano le credenze che ne stanno alla base, ma anche il relativo percorso neuronale si costruisce e si potenzia, come ci insegna il concetto di PLASTICITA’ NEURONALE oramai ampiamente studiato dalla neurobiologia e dalla psicobiologia. A quel punto, potenzia oggi e potenzia domani, quello diventerà un nuovo automatismo, ma stavolta positivo e non più rifunzionale. Ecco perché insisto tanto sull’agire diversamente: solo così generiamo e potenziamo i nuovi percorsi neurali.
Ma non solo.
L’esperienza mi costringe a fuggire dagli alibi e dalle storie che mi racconto
In che senso? Facciamo tre esempi:
- Maria che è convinta che non può uscire di casa da sola altrimenti le viene il panico e non saprà gestirlo, e impazzirà e si sentirà male ecc. Con Maria posso fare EFT per mesi per riprogrammare le sue credenze. Posso sviscerare ogni aspetto più recondito finanche andare a sondare l’albero genealogico e le vite precedenti. Ma finchè Maria non si deciderà a fare dei passi DA SOLA fuori dalla porta, esponendosi alla paura nulla potrà mai cambiare. Solo vedendo che non accadrà nulla di terribile anche qualora le venisse il panico, allora potrà dimostrare a sé stessa di essere capace di cavarsela anche da sola. Ovviamente dovremo lavorare con Maria per potenziare le sue risorse e competenze, e per sprogrammare il programma mentale, ma se non agirà in modo diverso rimarrà bloccata lì, continuerà a raccontarsi la stessa storia (divenuta oramai un alibi) e le cose rimarranno uguali in eterno
- Antonella è convinta che se dirà NO agli altri rimarrà sola e ci saranno conseguenze catastrofiche. Anche con Antonella posso fare EFT per mesi per riprogrammare le sue credenze, posso andare a esplorare tutte le paure più arcane e capire che magari agisce così perché in famiglia le è stato insegnato così. Ma finchè Antonella non si deciderà a dire dei NO, esponendosi alla paura nulla potrà mai cambiare. Solo vedendo che non accadrà nulla di terribile anche qualora dicesse dei NO, allora potrà dimostrare a sé stessa che le cose non stanno come credeva. Ovviamente dovremo lavorare con Antonella per potenziare le sue risorse e competenze, e per sviluppare abilità assertive ecc, ma se non agirà in modo diverso continuerà a raccontarsi anche lei la stessa storia
- Infine Michele è convinto che se si farà certe scelte verrà giudicato e se verrà verrà anche emarginato ed estromesso dai suoi famigliari. Potrò fare EFT, riprogrammazione, dirsi cose diverse, ecc. Ma finchè Michele non farà cose che lo espongono ai giudizi esterni non si renderà mai conto che non accadrà nulla di catastrofico se venisse giudicato. Dovrò sicuramente lavorare con Michele per potenziare la sua autostima e auto-accettazione al fine di divenire indipendente dai giudizi esterni, ma fino a che non si esporrà a questi giudizi rimarranno solo chiacchiere campate in aria: tanta sapienza e nozioni ma nulla di concreto; e così anche Michele continuerà a dirsi che non può essere sé stesso perché altrimenti verrà emarginato.
Ebbene, potrei continuare all’infinito con questi esempi, ma credo di aver reso l’idea. La consapevolezza e la riprogrammazione non bastano da sole a uscire da un mindset depotenziante. E’ un primo passo, necessario ma non sufficiente, a cambiare le cose. Ho clienti che magari conoscono tutto del loro blocco, delle loro paure, del perchè ci sono ecc, ma che non passano alla fase dell’azione. E senza azione la situazione rimarrà uguale. Il nostro inconscio richiede azione e solo quando c’è azione il cambiamento inizia ad avere un’impennata. Ecco, allora non stupiamoci se anche dopo mesi, o talvolta anni, che facciamo un lavoro personale dove abbiamo capito tutto, continua a non cambiare nulla. Il giusto percorso è
- consapevolezza (dei meccanismi, dei programmi, delle credenze ecc)
- riprogrammazione
- azione
Senza l’azione nulla può cambiare. L’azione concreta, in termini non solo di ripetizione di credenze diverse, ma soprattutto in termini di comportamenti e scelte, è ciò che fa la differenza. Senza azione concreta nessun percorso di vita porterà alcun frutto. L’azione infatti ci costringe a fare esperienze alternative rispetto al modello del mondo che ci siamo costruiti: se crediamo che da soli non siamo in grado di fare le cose è necessario provare a fare qualcosa da soli; se crediamo che in quella situazione ci viene il panico e non sappiamo gestirlo dobbiamo partire gradualmente da certi contesti non troppo “a rischio” per darsi la possibilità di vedere che il panico non ci uccide; se crediamo di non essere capaci di farci rispettare dovremo cominciare gradualmente a rispondere e vedere cosa accade. Non può esserci alcun cambiamento senza esperienza. Prova a far crescere un bambino solo con le “nozioni”: sarà handicappato nella sua vita concreta. Solo facendo errori, cadute, sbucciandosi le ginocchia potrà davvero crescere e maturare. Ecco perché spesso non se ne esce: perché l’azione concreta è l’unico modo per cominciare a generare nuovi circuiti che vadano a sostituire quelli vecchi.
Il punto quindi è questo: smettere di raccontarsi la stessa storia: ovvero, se ogni giorno, ogni mattina appena sveglia, ti racconti che tu non puoi agire liberamente, perché il giudizio ti blocca, perché hai paura di essere emarginata, perché sei abituata a pensare e sentire così, ecc …beh, con una storia così raccontata certamente poco potrà cambiare.
Ma per fortuna TU PUOI SCEGLIERE: cosa? Due cose:
- di raccontarti una storia diversa da quella solita. Ad esempio: “anche se la paura del giudizio mi blocca io da oggi SCELGO di agire liberamente…anche se ho paura di essere me stessa perché ho sempre avuto un brutto carattere io amo e accetto me stessa così come sono e DECIDO di essere libera … io MI PERMETTO di essere libera, VOGLIO essere libera, e SCELGO di fare solo azioni e scelte allineate a questa libertà”…e così via
- e come seconda cosa puoi scegliere di AGIRE in modo diverso. È l’unica possibilità che hai per cambiare nel concreto le cose. Come? Facendo L’ESATTO CONTRARIO di ciò che faresti di solito. Solitamente non dici quella cosa per paura di essere giudicata? Stavolta la dici. Non c’è altra via. Ti è davvero utile continuare ad agire allo stesso modo? Ti apporta un vantaggio? Ti fa stare meglio? In quel momento deve parlare l’adulto e non il bambino impaurito. DEVI SCEGLIERE DI AGIRE in modo diverso mentre prendi per mano il bambino interiore impaurito.
Altra via non c’è. Solo esponendosi in siffatta maniera le cose possono subire una svolta. Certo, si può cambiare anche agendo solo sulle credenze e facendo EFT all’infinito: ma ci vogliono mesi e mesi, o peggio anni. Imparerai come Maria, Antonella, Michele che esporsi alle proprie paure è l’unico modo per superarle. Come vedi tutte queste sono SCELTE che determinano certe AZIONI. Solo scegliendo di agire in un modo diverso potrai cominciare a costruire una nuova realtà. Esponendoti al giudizio; esponendoti alla critica; esponendoti al disagio che questo comporta. Sono scelte. La responsabilità della tua vita è tua, non di qualcun altro. A chi scegli di affidare la responsabilità della tua vita? Puoi anche scegliere di continuare a raccontarti che agisci così perché altrimenti rischi di essere emarginata…ma a cosa ti serve? A stare meglio? Direi di no. E allora devi scegliere di raccontarti una storia diversa e agire in un modo diverso. Necessariamente.
Questo vale a maggior ragione nelle situazioni di paura, a vari livelli.
LA PAURA SI SUPERA GUARDANDOLA!!!
Molte persone che lavorano con me sulle paure mi dicono “se non sento il coraggio non posso agire”. Certamente si lavora sulle credenze, a diversi livelli. Ma si è veramente pronti solo con l’azione, agendo e facendo. Si agisce “nonostante” la paura, non senza la paura. Nessuna tecnica farà miracoli se tu non vai incontro alla paura. La nostra psiche profonda vuole che noi guardiamo in faccia la nostra paura. Per il resto è tutta una questione di ciò a cui scegli di dare energia: le leggi della psiche funzionano in modo preciso e inequivocabile e la nostra psiche vuole che guardiamo la paura in faccia lasciandoci invadere. Quando negli EFT si dice ad esempio “scelgo di avere più coraggio che paura” si predispone la mente inconscia ad avere più coraggio NELLA SITUAZIONE TEMUTA. Ma finché non mi espongo a quella situazione quelle risorse non si possono attivare. Nell’EFT si dice anche “e queste risorse resteranno disponibili anche quando tornerò nel qui ed ora e si ATTIVERANNO quando sarà necessario”. Non esistono vie comode e facili per aggirare la paura. Ribadisco, la paura si supera guardandola. Girandoci solo intorno puoi ottenere comunque risultati ma ovviamente i tempi saranno molto più lunghi: mesi e mesi, finanche anni. Il nostro compito è “preparare il terreno” ovvero stimolare l’inconscio a mobilitare le risorse, e oltre a ciò predisporsi energeticamente ad attirare il positivo, concentrandosi su risorse, scenari e credenze potenziati. Ma purtroppo, che ci piaccia o no, la nostra psiche funziona così. Altra via non c’è. Le paure peggiori le ho superate sbattendoci contro o mai le avrei superate. <<“La verità è che nessuno è mai del tutto pronto, non esiste “il momento giusto”. Come sempre nella discesa nell’inconscio, viene un momento in cui uno semplicemente spera nel meglio, si tappa il naso e si tuffa nell’abisso. Se così non fosse, non avremmo mai avuto bisogno di cercare le parole “eroina, eroe”, o “coraggio”>> questo ci dice la Von Franz, allieva di Jung. Come fai a comprendere che qualcosa non è spaventoso finchè non lo vedi coi tuoi occhi? è IMPOSSIBILE. Un bambino non capirà mai che non c’è il mostro nello scantinato finchè non ce lo porti fisicamente e lo vede coi suoi occhi. Come dice un detto zen “non puoi aspettare di essere pronto per buttarti…buttati e sarai pronto”. Non si scappa, non è possibile. Finchè te la racconti così non ti sarà possibile superare la paura. Solo con l’esperienza si può cambiare definitivamente il circuito neuronale che sta dietro una paura. Per quello devi cambiare le immagini e i pensieri. Finchè associ certe immagini e pensieri alle situazioni in questioni esse saranno situazioni temute e non situazioni affrontabili. Devono cambiare le immagini associate, le credenze rispetto alla situazione e la narrazione che fai. Sicuramente è necessario, perchè finchè associ certe immagini e pensieri negativi a quelle situazioni continuerai a raccontarti sempre la stessa storia. Ovviamente però varrà la stessa regola di base, ovvero che, alla fine, solo esponendosi alla paura e guardandola in faccia sarà possibile eliminarla in via definitiva. La storia è sempre la stessa perchè tu la racconti sempre uguale alla tua mente. Come fa la tua mente ad apprendere una storia diversa se tu gli racconti sempre che cappuccetto rosso verrà mangiato dal lupo o che raperonzolo morirà di stenti nella torre? Cosa racconti tu alla tua mente?