Ti ricordi quando, da molto piccolo, hai cominciato a tradire te stesso per non scontentare le aspettative dei tuoi genitori?
Ti ricordi quando hai iniziato a rinunciare a chi sei e a mettere alcuni lati di te tra i tuoi Sé Rinnegati?
Ti ricordi quando hai iniziato a mettere nel dimenticatoio passioni, interessi e inclinazioni perché non in linea coi desideri di tuoi su di te?
Ecco, dovresti cominciare a ricordartelo. Perché ogni processo di Evoluzione Interiore passa proprio dal recupero di ciò che si è dimenticato di sé; dal riportare alla luce i propri tesori con un paziente e puntuale lavoro di scavo archeologico che porta a dissotterrare dei reperti di cui si era persa memoria.
Se vuoi essere te stesso davvero allora devi recuperarti; devi disseppellirti; devi ritornare alla luce.
Gli strati di terra che devi scrollarti di dosso sono tutti i condizionamenti, le aspettative e le proiezioni che hai preso su di te per essere amato e accettato. Se prima questo era funzionale alla tua sopravvivenza ora non ti serve più. Non hai bisogno dell’amore di nessuno se non del tuo in primis.
Tu credi che non esisti senza il sostegno di qualcuno; e invece è proprio il contrario:
hai bisogno di qualcuno perché non esisti. Perché non ti ami; perché non ti fai spazio; perché non ti nutri.
Devi ribaltare completamente questa visione.
L’altro da cui cerchi conferma e amore non rappresenterà mai un vero nutrimento, bensì solo un tappo per coprire il pozzo nero del tuo vuoto del tuo dolore mai accolto. Diventa come una droga che annebbia e obnubila e da cui poi diventi dipendente.
Il paradosso è che cerchi qualcuno per non provare dolore; eppure se lo trovi provi dolore comunque perché hai paura di perderlo. E invece l’unica cosa che hai davvero perso è il tuo centro di gravità; la tua essenza; il nucleo profondo del Sé che hai svenduto ad illo tempore per farti accettare. E così continui a rendere perpetua questa sofferenza originaria perché ti ostini a cercare dalla parte sbagliata.
È il te stesso perduto che devi ricercare. Quello che hai abbandonato in un angolo tanto tempo fa.
Se vivi per cercare approvazione continui a perderti;
se vivi per avere conferme continui a perderti;
se vivi per avere amore continui a perderti;
Allora vedi? Non sono gli altri a farti soffrire quando non ti danno quello che cerchi; sei tu che ti continui ad infliggere sofferenza perché cerchi dalla parte sbagliata e continui a metterti da parte.
Questo intendo quando dico che siamo RESPONSABILI della sofferenza che viviamo.
Gli altri non possono riempire il tuo pozzo vuoto. Possono solo farti da specchio; su quel pelo d’acqua del tuo pozzo asciutto non puoi far altro che sporgerti per vedere te stesso. Non lo puoi riempire. Non funziona così devi fartene una ragione.
Ora capisci perché nessuna relazione ti nutre per davvero? Capisci perché dai tanto e non ricevi niente? Perché quelle relazioni partono tutte da uno stato di bisogno, più o meno inconscio. E dal bisogno non potrai altro che ricevere mancanza. Continuerai a vedere e rivedere quella mancanza che cerchi di fuggire a tutti i costi attraverso l’altro.
Soffri perché manchi a te stesso; soffri perché non ci sei; soffri perché tenti di esistere attraverso l’altro, come una pianta parassita che si attacca a un tronco per nutrirsi. Se il tronco verrà reciso morirai. Se tenti di vivere attraverso un altro sei condannato a morte certa. La sofferenza è di per sé INELIMINABILE. La puoi solo guardare e trasformare.
(Dott.ssa Chiara Pica)