Perché alle volte è davvero difficile condurre una relazione in modo pacifico e ragionevole e si lascia che i nostri copioni irrisolti prendano il sopravvento? Spesso è difficile non permettere ai nostri copioni di prevalere: se l’altro dice o fa qualcosa che in qualche modo rimanda a un irrisolto personale si dice che egli diventa un “simbolo”, ovvero attraverso le sue parole e le sue azioni si va a smuovere nell’altro un vissuto doloroso. Non entrerò in questa sede troppo nel merito di questo problema, che tratterò in un altro articolo. Qui mi preme sottolineare che è necessario imparare due regole fondamentali: la prima è che gli uomini, per quanto possa non sembrare, hanno un estremo bisogno di approvazione da parte della loro compagna. E le donne, dal canto loro, spesso non sono in gradi di cogliere i sentimenti de partner e comunicano in modo aggressivo e accusante. Non è facile giungere a un equilibrio tra queste necessità, ma possiamo sforzarci di arrivarci.
Bisogna innanzitutto tenere presente una cosa: gli uomini oggi hanno molti timori verso le relazioni: paura del fallimento relazionale, di essere feriti, di essere abbandonati, anche se non lo ammetteranno mai con facilità, perché credono che appaia come segno di debolezza. E così spesso hanno paura di dare e donare: perché ciò implica rischio di essere calpestati, feriti, prevaricati, che ci si approfitti di loro e della loro disponibilità. Credere e fidarsi che la partner non faccia nulla di tutto ciò è percepito da loro, di questi tempi in cui molti rapporti tracimano e vanno alla deriva, come un autentico atto di fede. Per questo, paradossalmente, quando un uomo è affettivamente coinvolto, il suo timore cresce, rendendolo ancora più timoroso di dare, e poiché avverte tale insicurezza si radicherà ancora di più in sé stesso, ovvero nell’unica persona in cui può davvero fidarsi senza rimanerne ferito. La donna, dal canto suo, non comprende affatto la grande vulnerabilità dell’uomo, l’immenso bisogno di affetto che sta dietro a comportamenti che invece lei etichetta come crudeli ed egoisti, perché il modo di ragionare dell’uomo è totalmente diverso da quello della donna. Se solo la donna comprendesse queste differenze e il bisogno di amore, fiducia, accettazione e sicurezze che sta dietro al suo uomo molti rapporti oggi non andrebbero alla deriva con questa facilità. Un giorno una paziente mi raccontò che il suo uomo non voleva saperne di sposarla, dopo anni di fidanzamento. Quando lei smise di accusarlo di essere un bamboccio non cresciuto e un egoista e cominciò a farlo sentire autenticamente amato, accettato e rifornito di quelle sicurezze di cui l’uomo ha bisogno, egli le chiese di sposarla. Il suo compagno aveva avuto bisogno di sentirsi accettato e incoraggiato a credere di essere all’altezza di vivere appieno i propri sentimenti.
Quello che inevitabilmente crea incomprensioni comunicative è proprio il non comprendere questo aspetto: la donna spesso si ferma alla superficie dei discorsi e degli atteggiamenti del suo uomo e si sente ferita da certi suoi modi di fare. Ma spesso le donne scatenano inconsapevolmente i litigi perché non sono dirette nell’esposizione dei loro sentimenti: ovvero, invece di trasmettere in modo chiaro il loro essersi sentite ferite da qualcosa, esprimono ostilità e disapprovazione. A sua volta ciò scatena il risentimento di lui. Questa cosa può sembrare assurda, ma la disapprovazione della propria donna può risultare per un uomo estremamente penosa. Quello che è necessario comprendere è che si può dissentire da un comportamento senza accusare e disapprovare la persona che lo mette in atto. Spesso invece la donna usa l’arma del ferire l’altro per spronarlo al cambiamento o gli conferisce lezioni di vita, tutte cose che l’uomo odia; o peggio ancora, lo priva del sesso: cosa che a sua volta innesca una spirale di risentimento ancora peggiore. In tal modo ottiene l’unico effetti di riempire l’uomo di paura e risentimento, rendendolo sempre meno motivato. Inevitabilmente cresce anche il risentimento di lei e la situazione peggiora per entrambi.
Approvare un uomo significa vedere le ragioni valide che si nascondono dietro le sue azioni. Anche quando è irresponsabile, pigro o irrispettoso, se lo ama, una donna è in grado d’individuare e riconoscere quanto c’è di buono in lui. Approvare significa trovare l’intenzione amorosa o le qualità positive che si celano sotto le apparenze. Analizzando i meccanismo di una coppia spesso è anche vero che l’uomo ha diminuito le sue manifestazioni affettive: il problema è capire perché e nella maggioranza dei casi la colpa è di dinamiche relazionali errate messe su da entrambi. In una situazione come quella su esposta è facile alimentare la spirale del risentimento, tale per cui anche una piccola cosa è sufficiente a innescare una lite furibonda.
Facciamo due esempi, in positivo e in negativo, per comprendere la dinamica: lui dimentica costantemente anniversari e ricorrenze, non si preoccupa di fare un regalo, un pensiero, una parola affettuosa. Lei esasperata dice “Come hai potuto dimenticartene? Riuscirai prima o poi a ricordartelo?”. Il messaggio sotteso che lui riceve è: “Sei un irresponsabile e inaffidabile, come posso fidarmi di te?”. A quel punto lui passa sulla difensiva con frasi tipo: “Avevo molte cose da fare e me ne sono scordato, capita”, oppure “Non è poi così grave, non l’ho fato apposta, ho la memoria un po’ bucherellata”. Ciò che purtroppo lei percepisce è: “Sono sciocchezze quelle per cui mi fai richieste, cose di cui è lecito scordarsi e quindi la tua reazione è eccessiva”. Come notate è facilissimo far esplodere una lite in un discorso del genere. Allora, cosa possono fare entrambi per non arrivare a un punto del genere? Lei potrebbe usare un approccio meno accusante e rabbioso mettendo in risalto il come lei si sente di fronte all’atteggiamento di lui: “Io mi sento ferita da questo tuo comportamento. Non dico che devi sempre regalarmi qualcosa, ma ogni tanto un pensiero, un regalino, te ne sarei grata se cercassi di ricordartene”. In tal modo non si accusa la persona ma l’atto e si sottolinea il proprio stato d’animo piuttosto che l’esplosione della rabbia. E lui come potrebbe essere più sensibile alle richieste di lei? Ad esempio ammettendo l’errore dicendo: “Scusa, ho dimenticato…mi spiace, cercherò di farci caso, mi dispiace di farti stare male”.
Purtroppo spesso gli uomini, proprio per il loro grande bisogno di approvazione, stanno male al momento in cui la donna li accusa d’inefficienza: il loro ragionamento è: “Se mi accusa è perché evidentemente sono sbagliato, non la amo abbastanza” oppure innescando reazioni di risentimento come “Ma cosa vuole da me, mi accusa sempre, non vede quello che faccio per lei, ma cosa vuole di più”. In entrambi i casi le conseguenze cono nefaste, perché con una comunicazione accusante l’uomo si chiude in sé stesso e inizia a dubitare dei suoi sentimenti oppure si trincera nel risentimento. Tutte cose che potrebbero essere evitate con una comunicazione franca e priva di asprezza.
DOTT.SSA RITA GHERGHI