Cos’è davvero l’ansia? Crediamo di saperlo ma non è così purtroppo. Attorno all’ansia aleggiano una serie di falsi miti che aiutano solo a cronicizzareulteriormente il problema.
L’ansia è la manifestazione di quell’energia primigenia che ci abita. Compressa dall’individuo dentro schemi di comportamento e passaggi obbligati, esplode in forma distorta e invalidante. Si manifesta come paura di qualcosa di indefinito e rappresenta le nostre energie vitali che stanno cercando di emergere.
Imbrigliamo queste energie dentro un’infinità di regole, identità rigide, mete da rincorrere, modi di essere inautentici tenuti in piedi solo per paura del giudizio e bisogno di approvazione. Ma così facendo si restringe lo spazio per le scelte spontanee, per la propria vera identità. Una condizione inaccettabile per la nostra natura che si risveglia esponendoci all’ansia.
Troppo spesso non facciamo nulla senza un’intenzione ben precisa, senza un fine da raggiungere, senza studiare le conseguenze e la ricaduta sulla nostra immagine, senza soppesare la reazione o il giudizio altrui. Ma così ogni gesto
perde di spontaneità e diventa stereotipato. Le nostre azioni risultano ridondanti e dimostrative, più legate al progetto da realizzare che alla nostra naturale inclinazione del momento. Quando la vita prende questa piega l’ansia irrompe in
tutta la sua drammaticità, vuole aprirci gli occhi sulla nostra reale condizione: non siamo padroni di noi stessi come ci piace credere, siamo solo schiavi dei nostri progetti predefiniti. Stiamo forzando troppo la mano, l’energia vitale costretta a
scorrere lungo binari angusti deraglia e ci travolge.
Dentro al panico, che è l’ansia portata al suo apice, si nasconde la stessa energiache anima tutto ciò che vive: è la forza tellurica della Madre Terra, un’energia che gli antichi connotavano come arcaica: ad essa viene infatti attribuito un carattere
femminile.
Esercizio immaginativo: ancorare l’ansia a immagini positive
P: daniela chiudi gli occhi, mettiti comoda. Non aprirli finchè non te lo dico io.
Allora adesso vai a cercare l’ansia che arriva. La senti? Valla a cercare, parti dal
punto in cui di solito la senti arrivare. Cominci a sentire l’ansia che sale dentro di
te, la senti?
D: un po’ alla testa
P: ecco, lasciala salire. Lascia che l’ansia ti invada. Per far prima ricorda l’ultima
volta che ti è venuto un attacco. Te lo ricordi?
D: si
P: benissimo, adesso noi lo dobbiamo riprendere. Fallo tornare, pian piano. Lascia
che l’ansia venga. La senti venire adesso?
D: si
P: bravissima, di più, senza opporti. Di più…la senti salire?
D: si, senti l’ansia che sale
P: bravissima, la lasci scorrere dentro di te, come un fiume in piena, ci sei?
D: si
P: molto bene. lasciala salire. Adesso, mentre accade tutto questo, fa che l’nsia che
senti si trasformi in un’immagine. C’è una pianta che ti piace?
D: si
P: qual è?
D: il bonsai che ho a casa
P: bene, adesso lascia che l’ansia si trasformi nel tuo bonsai. Lo vedi il bonsai
dentro di te? Adesso metti il bonsai sullo sfondo e lascia che l’ansia diventi un po’
più forte. Più forte. Adesso immagina che l’ansia diventi come il vento e tu sei lì e
ti lasci via via travolgere senza alcuna opposizione. Adesso invece immagina un
fiore che ti piace. Qual è?
D: il mughetto
P: bene, vedi il mughetto dentro di te, prova a sentirne il profumo. Lo senti?
D: si
P: benissimo, fatti inondare dall’ansia e dal profumo del mughetto. E intanto
visualizzalo. Sei persa nell’ansia, sei persa nel vento e sei inondata dal profumo
del mughetto
D: si
P: bravissima. Adesso cesi un po’ di più. Vedi che puoi stare con l’ansia?
D: è vero
P: adesso stai bene attenta che l’ansia si trasforma lentamente in desiderio, come
se provassi un desiderio sottile. Lo senti? Come una leggera eccitazione sessuale.
Ci sei?
D: si
P: bene, adesso puoi aprire gli occhi. Come stai?
D: molto bene
P: questo è tutto ciò che devi fare con te stessa. Non cercare di scacciare l’ansia,
altrimenti l’ansia, che vuole udienza, tornerà più forte di prima. L’ansia è tutta
l’energia che non vivi. Non a causa di qualcuno, o per una relazione. No, è
un’energia che vuole portare Daniela da qualche parte. Basta accoglierla e ci
penserà lei a portarla dove vuole andare. Non tu.

Questo è un esempio di dialogo con la nostra ansia. L’ansia emerge per liberarti da un’esistenza che non è la tua. La forza della vita non accetta di farsi ingabbiare in un progetto sbagliato e reagisce con l’ansia, che è perciò una tua compagna,
un’amica preziosa. Sono i rinforzi che accorrono al grido di aiuto della tua anima.
Tu però non ti fidi e non le permetti di svolgere il suo compito. Per vivere secondo le leggi dell’anima occorre al contrario lasciarsi condurre. L’ansia scatta per liberarti dagli schemi in cui ti imprigioni, dalle scelte sbagliate, dal personaggio
che ti sei cucito addosso togliendo spazio a tutti gli altri che ti caratterizzano.
Nell’idea che ti costruisci della tua vita e di te stesso senza accorgertene precludi possibilità, talenti nascosti, nuovi incontri. Grazie all’ansia tutte queste vitali potenzialità possono tornare in gioco. Qualcosa sta lottando dentro di te per cercare di venire fuori. Se lo combatti si riaffaccerà in modi incontrollabili e inopportuni: viceversa se lo accogli ti attraverserà rapidamente. Lottare contro l’ansia significa cronicizzarla, impedirle di svolgere la sua salutare mansione. Così rischi di dive

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