È una delle osservazioni che mi viene fatta più spesso dai miei clienti quando parlo di legge di attrazione. “Se è vero che funziona perché non ottengo quel lavoro? Perché non arriva quell’amore?”  ecce cc

Ma davvero credete che la legge di attrazione è una bacchetta magica di Harry Potter che plasma la realtà come la volete?

NON FUNZIONA COSÌ.

E chi ve lo fa credere vi mente spudoratamente.

C’è una postilla a questa legge che gli pseudo-guru della legge di attrazione non vi menzionano:

SI OTTIENE SOLO CIÒ CHE DAVVERO SERVE AL NOSTRO MASSIMO BENE E ALLA NOSTRA EVOLUZIONE.

Alcuni scomodano i vangeli per far credere che tutto quel che si chiedere lo potremo ottenere.

“Tutto ciò che chiederete con fede nella preghiera lo otterrete”.

Matteo 21, 22

“Tutto quello che voi chiederete pregando, credete di averlo già ottenuto e vi avverrà”

Marco 11, 24

Ed è vero, certo. Ma in una ben nota preghiera si dice anche SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ. E la volontà di Dio, o dell’Universo  (o in qualsiasi altro modo si voglia chiamare quell’entità superiore che ci guida e ci crea) non si piega al volere nostro. Non fa come pare a noi. Se usiamo la fede, la preghiera, la legge di attrazione, l’hoponopono o qualsiasi altro artefatto per ottenere ciò che si vuole non saremo tanto diversi da un bambino capriccioso che batte i piedi in terra per avere ciò che vuole.

Il bambino vorrebbe tanto andare a correre in mezzo alla strada ma il genitore amorevole sa che quella strada è pericolosa e non gli concede la soddisfazione di quel desiderio.

E l’Universo, nella sua immensa saggezza e onniscienza può forse concederci tutto quello che chiediamo? Certo che no.

Così è stato per Gesù nel giardino del Getsemani, quando ha sperimentato l’angoscia e ha pregato: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà» ( Lc 22,42). Gesù è schiacciato dal male del mondo, ma si abbandona fiducioso all’oceano dell’amore della volontà del Padre.

Quindi, quando chiediamo qualcosa, non possiamo credere che sicuramente ci sarà concessa. Ciò avverrà se sarà per il nostro bene.

Questo non vuol dire che non dobbiamo chiedere, non dobbiamo usare la legge di attrazione per sintonizzarci sul nostro desiderio. Ma sempre avendo in mente le parole “Sia fatta la tua e non la mia volontà”. Ma attenzione: questo non significa che siamo invitati a piegare servilmente la testa, come se fossimo schiavi. Significa avere la fiducia di figli che conoscono il cuore del loro padre e sono certi del suo disegno di amore nei loro confronti. Significa affidarsi a qualcosa di saggio e profondo che ne sa più della nostra volontà cosciente. Non quindi una resa rassegnata bensì una “Resa Attiva”, quel WU WEI tanto caro al taoismo. Guai a noi se, pronunciando queste parole, alzassimo le spalle in segno di resa davanti a un destino che ci ripugna e che non riusciamo a cambiare. Al contrario, è una preghiera piena di ardente fiducia nell’Universo che vuole per noi il bene, la vita, la piena realizzazione.

Siamo veramente certi che chiediamo cose buone per noi? O non piuttosto cose che apparentemente sembrano tali come il bambino che pesta i piedi per andare a giocare per strada? L’Universo sa bene di cosa abbiamo bisogno, e molto meglio di noi.

Nella vita non sempre ho ottenuto ciò che avevo chiesto e col senno di poi è stata una benedizione. Ma sempre mi è stato dato ciò che non sapevo di desiderare. Il chiedere allora non si riduce a una mera lista della spesa, ma a uno sguardo rinnovato e fiducioso verso ciò che ci accade. Una trasmutazione dell’essere, una trasformazione interiore che presuppone il sapersi AFFIDARE, ABBANDONARE, da qualcosa che ne sa più di noi. Un LASCIARSI CONDURRE, PORTARE, come la corrente del fiume che non sa dove sarà il mare ma si fida che ci arriverà, perché non può che essere così.

Se il nostro Sé Superiore diviene il vero protagonista della nostra vita cambierà completamente il nostro modo di chiedere perché ci fidiamo totalmente dell’Universo che sa bene cosa serve alla nostra felicità. Felicità che non viene calata dall’alto da un cieco elargitore di doni richiesti ma suscitata dalla progressiva consapevolezza di essere amati.

Insomma certi desideri è bene che non si avverino mai, perchè non sono desideri dell’anima ma della mente

(dott.ssa Chiara Pica)